Mercoledì ore 16.30. Devo sbrigarmi per andare al lavoro. Mi vesto in fretta. Non trovo le chiavi. Trovo le chiavi. Dimentico gli attrezzi del mestiere. Torno a prenderli. Di corsa in macchina e come ogni mercoledì, con qualche minuto di ritardo, sono al lavoro.
Un lavoro che esattamente “lavoro” non può essere definito… eh si perchè fare l’animatrice nell’ottantapercento dei casi significa divertirsi insieme alla gente che a sua volta si diverte e sta bene anche grazie a te.
Buonasera a tutti!! Anzi a tutte!! Le mie colleghe sono tutte donne.
Devo fare in fretta ad allestire la stanza e preparare i materiali, le famiglie arriveranno a breve!
Sposto i tavoli… I tavoli devono essere disposti in modo tale che tutti possano guardarsi in faccia, scambiarsi sorrisi, sguardi e parole.
Io invece mi metterò proprio qui… dove tutti possono vedermi… sentire bene la mia voce chiara che scandisce singolarmente ogni parola e se la voce non basta potranno leggere il labiale… come le hostess sull’aereo! Si proprio come loro che si mettono in fondo al corridoio dei passeggeri e mostrano a tutti come salvarsi in caso di pericolo! In effetti non è che ci abbia capito molto dalle hostess quando sono salita su un aereo… comunque l’idea è quella.
Vado a prendere i materiali, li sistemo belli in vista… oggi c’è un laboratorio di cartapesta. Già immagino la confusione. Colla dappertutto, decine di pennelli sporchi , pavimento appicicaticcio, qualche urla qua e là, una maglietta da buttare, e migliaia di sorrisi.
E’ tutto pronto ma ogni volta, sembrerà una frase retorica, è come se fosse la prima volta.
C’è una specie di ansia dentro me, non un’ansia di quelle negative, è un’ansia mista ad una eccitazione e voglia di scoprire come si evolveranno queste due ore. Che ne uscirà fuori dalle mie istruzioni… avranno lo stesso effetto delle hostess?
Arrivano le prime famiglie o meglio… le mamme e i loro bimbi… i papà non “si sentono ancora pronti per affrontare questa realtà” anche se qualche volta ne è passato qualcuno e devo dire che sono loro i più giocherelloni!
I bambini scherzano tra loro e scherzano con me. Sanno che possono farlo. E subito a chiedermi “Che si fa oggi?” ed io che come al solito rispondo “Provate a capirlo dai materiali che vedete!” oppure “E’ una sorpresa!”.
Le mamme parlano tra loro: com’è andata la settimana, le montagne di panni da lavare e da stirare,’il marito che lavora troppo o non lavora affatto (di questi tempi), il pranzo del mezzogiorno,i compiti non finiti, la maestra che non va bene,la maestra che è la migliore del mondo, i figli che non stanno mai fermi o che sono troppo timidi. Non parlano mai di se stesse: di come stanno ,cosa sentono o cosa pensano… c’è sempre qualcosa che le distrae, qualcosa che attira la loro attenzione e le fa dimenticare di “essere”… d’altro canto, non sono forse queste le mamme?
E’ arrivata l’ora di cominciare. Richiamo il gruppo delle mamme con i loro bambini. E’ questo il mio compito o il mio lavoro… divertire i bambini senza annoiare i genitori; divertire i genitori senza annoiare i bambini; educare i bambini senza invadere il ruolo dei genitori; aiutare i genitori a divertirsi e stare bene con i propri bambini.
Faccio l’hostess… quando finisco c’è sempre qualcuno che non ha ben capito… o qualcun altro che fa finta di capire… o peggio ancora qualcuno che dice di aver capito tutto perfettamente ma quando il lavoro è finito evidentemente non aveva capito un tubo… pazienza! L’importante è dare spazio alla creatività e stare bene.
Si divertono tutti..sempre! O quasi sempre..peccherei di superbia! Le due ore sono frenetiche… tutti hanno bisogno di te… ti chiedono un aiuto, vogliono sapere “Come si fa”, se la colla e troppa o è troppo poca, le mamme disperate che ti dicono “Meno male che ci sei tu!”, i bambini -quelli più piccoli- che dopo un pò che hanno provato a far bene, cominciano a pasticciare perchè è quello il loro dovere: PASTICCIARE ED IMBRATTARE IL PIÙ POSSIBILE!
Il chiacchierio generale fa da sottofondo, concentrazione che è allo stesso tempo relax . I bambini alla fine dell’attività sono sempre così fieri dei lavori che hanno fatto insieme alle loro mamme! Vogliono assolutamente portarli a casa con sé, anche se talvolta a vederli, non si capisce bene cosa siano! Fa niente! Se sono felici loro… lo sono anche le loro mamme!
Le mamme dicono spesso che “si rilassano tanto a far queste cose con i loro bambini”, chissà perchè poi nelle loro casette hanno così difficoltà a ritagliarsi un momento con il loro bambino.
Non sono stanca… anzi quasi adrenalinica direi! Le faccette sorridenti di quei gnometti e le facce rilassate e soddisfatte delle loro mamme che hanno già ripreso a pensare alla montagna di panni da stirare e lavare sono per me la più grande soddisfazione!
Penso già a cosa proporre nei prossimi incontri per non deluderli…